Si è concluso da poco un progetto pilota promosso da Sam Lau Wing Chun Italia e dal CIP della regione Emilia Romagna, il Comitato Italiano Paralimpico. L’obiettivo del progetto era avvicinare i portatori di handicap di alcune scuole emiliane alla pratica del Wing Chun tradizionale, coinvolgendoli quindi in attività che normalmente non vengono prese in considerazione.

Vi è infatti la credenza che per praticare le arti marziali sia necessario avere un corpo perfetto, ma in realtà questo è solo un punto di arrivo: è la pratica continua che irrobustisce e plasma corpo e mente.

I corsi si sono svolti in tre diversi istituti e hanno coinvolto allievi di diverse età, dalle elementari fino alle superiori. Tra gli studenti, naturalmente, vi erano anche diversi ragazzi con disabilità di vario tipo, che hanno approcciato la pratica del Kung Fu sotto la guida di istruttori esperti, capitanati da LoSi Maurizio Tesio.

I risultati sono stati eclatanti: gli allievi con disabilità hanno dimostrato una soglia dell’attenzione incredibilmente alta, riuscendo in diversi esercizi nei quali anche i normo-dotati avevano problemi.

Il progetto, considerato un successo anche dai responsabili e dagli insegnanti degli istituti coinvolti, avrà certamente un seguito e presto verranno definiti una serie di incontri per delineare il calendario delle attività per i mesi a seguire.